La nostra colonna vertebrale presenta delle normali e fisiologiche curve: la lordosi cervicale e lombare e la cifosi toracica. Queste curve sono importanti perché biomeccanicamente permettono di scaricare efficacemente i carichi di lavoro nell’arco della giornata.
Quando si parla di ipercifosi si intende quindi una condizione clinica in cui la normale cifosi assume un incremento della curva, andando di fatto a causare una chiusura anteriore delle spalle e creando una sorta di “gobba”.
La cosa più importante da sapere è che nella maggior parte dei casi questa condizione non da sintomi ma si presenta perlopiù come un fattore estetico posturale. Se questo è il tuo caso sappi che i cambiamenti a livello posturale sono possibili, ma raggiungibili attraverso l’esercizio fisico e tanta costanza.
Questa condizione si sviluppa perlopiù per cause congenite e raramente per altre ragioni. Ciò che la scienza ci suggerisce è che in caso di dolore non bisogna dar la colpa di tutto alla postura o alle asimmetrie che il corpo assume, ma più che altro a quanto una postura o asimmetria viene mantenuta nel tempo (per esempio lavoro a scrivania per tante ore al giorno).
Se vogliamo ricercare delle cause plausibili possiamo dire che, sicuramente, alla base dello sviluppo di questo problema ci sono:
– Uno stile di vita sedentario
– Una riduzione della capacità di movimento delle spalle, collo e schiena
– Una riduzione della forza muscolare dei muscoli della schiena
– Una prolungata posizione seduta forzata
– Patologie vertebrali (molto rare e di competenza medica).
Mettersi in movimento e fare esercizi specifici è sicuramente la scelta migliore.
Cambiare strutturalmente la colonna vertebrale è impossibile, ma renderla più mobile e in grado di sopportare maggiori carichi di lavoro al contrario è assolutamente fattibile e cosa buona e giusta.
Si andranno quindi a prescrivere esercizi di apertura delle spalle, miglioramento della mobilità toracica e costale e di rinforzo della muscolatura della schiena in grado di “aprire” e contrastare la chiusura in avanti.
Sono sconsigliate le terapie passive strumentali, poiché difficilmente andranno a migliorare la sintomatologia o migliorare la struttura.
Il busto è anche esso sconsigliato in quando viene prescritto dai medici competenti (fisiatra od ortopedico) in presenza di patologie vertebrali, traumi con fratture o cedimenti da neoplasie.
In tutti gli altri casi, come detto, rimettersi in moto, migliorando mobilità e forza, sarà la strada perfetta per un miglioramento della sintomatologia dolorosa.