Conoscere le caratteristiche del tendine è fondamentale per instaurare un percorso terapeutico basato sulle reali proprietà del tessuto.
Anche se sembrerà banale, la riabilitazione di un tendine (quindi di una tendinite, tenosinovite o tendinosi), non lo è.
I tendini hanno una caretteristica chiamata VISCOELASTICITÀ. I tendini hanno infatti un profilo di estensibilità tempo-dipendente e un comportamento viscoelastico, ciò comporta che un tendine è meno deformabile durante una applicazione di forte tensione.
Il grado di tensione tendinea (strain) dipende innanzitutto dalla sua lunghezza a riposo. Durante una attività fisica come può essere la palestra, la corsa o un allenamento sport specifico, i tendini son messi sotto stress tramite l’applicazione di forze.
In seguito all’applicazione di una forza il tendine cambierà lunghezza: maggiore sarà la sua capacità di resistere alla deformazione e minore sarà la tensione a cui sarà sottoposto.
Quando la tensione supera la capacità del tendine di resistere alla deformazione si andrà incontro a sovraccarico funzionale con possibili risvolti infiammatori.
La riabilitazione delle patologie tendinee mira quindi ad aumentare la capacità di gestione del carico di lavoro aumentando di conseguenza le proprietà viscoelastiche del tendine e quindi la capacità di deformazione.
Si deve quindi ricamare un percorso di esercizi su misura con carico ottimale che non porti a un cattivo adattamento e che stimoli, in base a ciò che la scienza ci suggerisce, la matrice e i collagene tendineo ad attuare cambiamenti cellulari e intracellulari.
È facile intuire, anche per te che leggi, che la cura migliore passi da un riadattamento dei carichi e quindi da un approccio basato su esercizi e terapie attive, meglio se ricamato su misura sulle tue necessità e caratteristiche.